TAROCCHI IN ALLEGRIA
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INTRODUZIONE GENERALE SUI TAROCCHI DEL MANTEGNA

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Messaggio  TRIVIALOZZO Mar 04 Apr 2017, 12:54

I Tarocchi del Mantegna prendono spunto, si dice, da un'interessante serie di incisioni databile attorno al 1460-70, la cui paternità era stata originariamente attribuita al famoso pittore Andrea Mantegna (1431-1503). Nonostante la grande accuratezza delle illustrazioni, la maggior parte degli esperti ora rigetta questa teoria.

Nemmeno lo scopo di questa serie di illustrazioni è ben chiaro; gli unici esemplari esistenti sono fogli non tagliati, conosciuti come "serie E" e "serie S" (quest'ultimo è quello meglio conservato, dal quale vengono solitamente tratte le riproduzioni). Potrebbe essere stato disegnato per un gioco di carte, oppure usato a fini educativi, o magari entrambi.

STRUTTURA DELLA SERIE

I Tarocchi di Mantegna sono un mazzo composto da 50 illustrazioni diverse; ciascuna di esse ha un aspetto assai simile a quello di un trionfo. Il mazzo non ha carte dei semi. Ogni illustrazione è circondata da una cornice sul cui lato inferiore è riportato il nome del soggetto e il suo numero romano progressivo; lo stesso, ma in numeri arabi, è ripetuto nell'angolo a destra, mentre nell'angolo a sinistra si legge una lettera, dalla "E" (la più bassa) alla "A" (la più alta).

Il mazzo è strutturato in cinque gruppi da dieci soggetti l'uno; il gruppo di appartenenza è indicato dalla lettera nell'angolo sinistro. Nell'ambito di ciascun gruppo, le carte sono disposte in ordine progressivo, secondo il proprio numero, che probabilmente corrisponde anche al proprio valore.

La struttura può dunque essere riassunta come segue:

gruppo E numeri dall'1 al 10
gruppo D numeri dall'11 al 20
gruppo C numeri dal 21 al 30
gruppo B numeri dal 31 al 40
gruppo A numeri dal 41 al 50

Ogni gruppo si ispira ad un tema, riflesso nei soggetti delle carte. L'ordinamento è basato sul valore morale e filosofico dei temi (gruppi) e dei singoli soggetti, e va dal livello (gruppo) E a quello A, dalla loro prima carta all'ultima.

GRUPPO E

I soggetti raffigurano livelli sociali, cioè una condizione interamente umana, dalla posizione più bassa (Mendicante) al Papa, considerato la più alta autorità morale fra gli uomini, come nei tarocchi classici.

GRUPPO D

Questo gruppo raffigura le nove Muse, e il dio Apollo come carta più alta. Non vi è alcuna ragione perché una Musa dovesse valere di più o di meno di un'altra, quindi la scelta di ordinarle come sopra è probabilmente casua

GRUPPO C

Il gruppo della sapienza, che contiene le sette arti liberali, il Trivio e il Quadrivio, insegnate nelle università medioevali, e in più l'Astronomia, la Filosofia e (carta più alta) la Teologia, una scelta che rivela ancora forti condizionamenti religiosi.

GRUPPO B

I primi tre soggetti sono geni in rappresentanza del Sole, del Tempo e del Cosmo (o Universo). Seguono le quattro Virtù Cardinali e le tre Virtù Teologali, di cui la maggiore è la Fede.

GRUPPO A

Questo è il gruppo più potente, e raffigura le Sfere Celesti: i sette pianeti che si riteneva ruotassero attorno alla Terra (secondo la concezione astronomica tolemaica), e due sfere successive, che conducono alla Prima Causa, il livello più alto che rappresenta Dio stesso, e che secondo l'antica filosofia greca è l'origine (causa) di tutto ciò che esiste. Quindi l'ultima carta mostra come allegoria la struttura cosmica, nella forma dei pianeti conosciuti.

Tutte le illustrazioni sono fortemente allegoriche: i molti significati celati in forma di simboli danno ragione di un certo numero di particolari, apparentemente curiosi, che affiancano i soggetti principali. Molti di essi sono presi in prestito dalla mitologia classica, a seguito della riscoperta di antichi testi greci da parte degli studiosi del '300 e del '400. Un esempio di ciò è dato dalla carta Sole, che mostra Apollo (Helios per i greci), la divinità che si riteneva attraversasse il cielo guidando il suo carro infuocato. Un giorno, suo figlio Fetonte provò a condurre il carro da solo, ma ne perse il controllo; essendo la Terra minacciata dal gran calore del sole, Giove colpì Fetonte con una saetta, facendolo cadere nel fiume Eridano: ciò è quanto si può vedere nella carta di Mantegna, come elemento aggiuntivo, o decorativo.

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